Riflessioni sul testo della Dichiarazione universale dei diritti dell’animale (progetto “Crescere, conoscendo e amando gli animali”)
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di Lorenzo Mazzotta, Vittoria Pichierri, Alessia Scorrano, Camilla e Carlotta Tondi (classe III D, plesso "G. Abbate")
docente tutor e referente del progetto: prof.ssa Valentina Malandugno
Esiste un testo della Dichiarazione universale dei diritti dell’animale, proclamata presso la sede Unesco a Parigi nel 1978. Nel leggere un testo come questo, viene spontaneo chiedersi: quanti esseri umani la rispettano?
Sicuramente, l’esistenza di un testo come questo è indice di una sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti degli animali, ma, ad oggi, molti sono i casi di maltrattamento, sfruttamento, abbandono, privazione della dignità e dei diritti.
L’Art. 1 recita che tutti gli animali hanno gli stessi diritti all’esistenza e l’Art. 2, che essi hanno diritto al rispetto, alla considerazione, alle cure e alla protezione dell’uomo.
Spunti di dibattito sono scaturiti dalla lettura di un brano dal titolo ‘Quale cane?’ tratto dal romanzo ‘Abbaiare stanca’ di Daniel Pennac. Secondo il cane, sono gli esseri umani che vanno ammaestrati ed educati, affinchè imparino come comportarsi. In particolare il cane protagonista, adottato dal canile,viene portato a casa dalla sua giovane padroncina che, esaurito l’entusiasmo iniziale, non si occupa più di lui. Purtroppo il brano denuncia una realtà, frequente là dove il desiderio del cane è solo il capriccio di un bambino, il giocattolo del momento,che presto accantonerà. Prendere un cane è una responsabilità, che richiede un impegno finchè lui vivrà.
Secondo l’Art.3, nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli.
L’Art. 6 fa riferimento all’abbandono di un animale, considerato un atto crudele e degradante.
Abbandonare un cane, perchè anziano o malato o perché è un intralcio per le vacanze estive, è una preoccupante realtà, su cui abbiamo riflettuto molto in classe.
Al riguardo, abbiamo meditato sul significato della citazione ‘cultura dello scarto’ di Papa Francesco, che riconosce tristemente la tendenza della nostra società ad accantonare e buttare ciò che è vecchio e non serve più.
E’ su quest’ultimo argomento, ma anche sull’importanza di adottare presso i canili, che abbiamo posto particolare accento, concludendo con la lettura toccante di due lettere scritte dal giornalista R. Arduini, in cui è il cane a parlare e ad esprimere i suoi sentimenti: la prima nel momento in cui subisce la delusione dell’abbandono da parte del suo padrone, la seconda, nel momento gioioso dell’adozione nel canile.
Qui di seguito, i video del momento della lettura dei due scritti.
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