venerdì 23 marzo 2018

IL REBUS DEL NUOVO GOVERNO

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di Alessia Spinelli e Lucia Tardio (classe III A, plesso "G. Abbate")

Tutor: prof.ssa Barbara Pecere



Tagli alle tasse, lavoro per i giovani, freno all’immigrazione, fondi per le famiglie, queste sono state le proposte su cui si sono basati i programmi elettorali dei principali partiti per le elezioni che si sono svolte il 4 Marzo: Forza Italia con a capo il presidente Silvio Berlusconi, la Lega con a capo il presidente Matteo Salvini, il M5S con a capo il segretario Luigi di Maio ed infine il PD con a capo Matteo Renzi. Tutti i partiti hanno basato la loro campagna elettorale sugli stessi temi che per i cittadini italiani sono fondamentali, perché ormai stanchi della crisi, del continuo aumento dei prezzi, della disoccupazione, ma soprattutto delusi da una nazione e da un governo che è come se non esistesse. Quest’anno è stata introdotta una nuova legge elettorale il ROSATELLUM (ANSA) che unisce una parte maggioritaria uninominale con 232 seggi alla camera e 116 al senato in cui è stato eletto il candidato più votato nel collegio e una proporzione plurinominale con 386 seggi alla camera e 193 al senato.



Tutti e quattro hanno presentato un programma elettorale molto diverso ma con alcune analogie.



Forza Italia (14%), per esempio propone di introdurre un'aliquota unica per far pagare le tasse, tanto ai lavoratori quanto alle imprese. Per quanto riguarda la sicurezza propone la riforma della giustizia per assicurare un processo equo e la separazione delle carriere dei magistrati. Per il lavoro, il programma punta alla piena occupazione dei giovani, e quindi propone contratti di stage e apprendistato. La lega di Salvini (16,2%), si avvicina all'idea di Berlusconi per quanto riguarda le tasse. Per la sicurezza rivendica la castrazione chimica per chi abusa dei minori e ripete il reato di violenza sessuale, propone il potenziamento delle carceri e l’aumento delle forze dell’ordine. Sul lavoro, vorrebbe introdurre un salario minimo, la revisione della legge Fornero, con la reintroduzione del requisito massimo di 41 anni di contributi per ottenere la pensione. Per la famiglia propongono l’apertura di nuovi asili nido gratuiti. Il M5S, con a capo il segretario Luigi di Maio (32,5%), sul tema delle tasse punta al taglio dell’IRPEF e annuncia l’introduzione di un’area notax, cioè una fascia senza tasse per i redditi al di sotto dei 10 mila euro. Per la sicurezza il M5S prevede la riorganizzazione delle forze dell’ordine, suddivisa in branche specialistiche per evitare spreco di denaro pubblico e favorire interventi più efficaci. Sul fronte lavoro, prevede la riduzione della disoccupazione giovanile con investimenti in innovazioni tecnologiche e il taglio delle tasse alle imprese. Sulla famiglia propone l’introduzione del quoziente familiare, cioè la modulazione delle aliquote fiscali in base al numero dei componenti della famiglia. Il PD infine (partito democratico) con a capo Matteo Renzi (19,2%), sul fronte tasse propone di abbassare la pressione fiscale dal 33% al 29%. Un’altra novità è la patente fiscale a punti con vantaggi, tributari e no, per chi paga tutte le tasse. Per la sicurezza, si propone l’assunzione di 10 mila unità tra carabinieri, poliziotti, finanzieri e agenti penitenziari. Sul fronte lavoro, intende completare il progetto Jobs Act con sgravi per nuove assunzioni a tempo indeterminato e interventi per ridurre il peso dei contributi sul reddito dei lavoratori. Nell'ambito della famiglia, il partito di Matteo Renzi vuole introdurre una misura fiscale unica per il sostegno della famiglia: la detrazione IRPEF mensile di 240 per i figli a carico fino a 18 anni e di 80 euro per i figli fino a 26 anni. La misura riguarderebbe tutte le famiglie sotto i 100 mila euro di reddito, ma in maniera progressiva, così da agevolare chi guadagna di meno. 


Questo l'iter che porterà, in questo fine settimana a vedere chi guiderà la XVIII legislatura:




8-9 MARZO: Deputati e senatori possono cominciare a registrarsi in Parlamento.

23 MARZO: Prima seduta delle nuove Camere. 

25 MARZO: Per questa data i parlamentari devono comunicare a quale gruppo vogliono appartenere.

27 MARZO: Entro questa data i gruppi parlamentari eleggono i loro presidenti.

FINE MARZO-INZIO APRILE: Una volta eletti i presidenti di Camera e Senato e formati i gruppi parlamentari, il premier Paolo Gentiloni rassegna le dimissioni e partono al Quirinale le consultazioni per la formazione del nuovo governo. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella deciderà il da farsi: in carico esplorativo o in carico pieno, per formare il nuovo Governo. Nel frattempo continua a governare Gentiloni, in carica per gli affari correnti.

IL NUOVO GOVERNO: Se l’incaricato scioglie la riserva, presenta la lista dei Ministri al Presidente della Repubblica, giura con la sua squadra al Quirinale e va alla Camera e al Senato per il voto di fiducia. Una volta ottenuta la fiducia dei due rami del Parlamento, il Governo non ha altri adempimenti da compiere e può cominciare il suo lavoro. 

Traendo le nostre conclusioni ci viene da porci una domanda: ”ma tutte queste promesse tanto allettanti, proposte a noi cittadini italiani, verranno mantenute oppure sono state fatte per invogliare i cittadini al voto?” Guardando molti TG ci rendiamo conto di quanto sia grave la situazione italiana fatta di crisi, disoccupazione, bugie, promesse vane, discriminazione, imprenditori che falliscono, tasse in aumento e gesti di disperazione. La nostra Nazione dovrebbe difendere e cautelare i propri cittadini, mentre le nostre forze politiche gareggiano a proporre sogni irrealizzabili.



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