giovedì 22 marzo 2018

Morte di un capitano

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di A. Isceri e R. Francioso (classe III A, plesso "G. Abbate")

Tutor: B. Pecere, F. Centonze, S. Fiano 


Il 4 marzo 2018, prima dell’incontro di calcio contro l’Udinese del 27° turno, è stato rinvenuto senza vita, in un albergo di Udine che ospitava la squadra della Fiorentina, Davide Astori



Quella di Davide Astori è stata una morte cardiaca senza evidenze macroscopiche, avvenuta verosimilmente su base bradi aritmica, con spiccata congestione poliviscerale ed edema polmonare. È quanto si evince dall’autopsia eseguita da Gaetano Thien, direttore del centro di patologia vascolare dell’Università di Padova e da Carlo Moreschi anatomopatologo e professore di medicina legale all’Università di Udine. 

In seguito alla sua morte, sia la Fiorentina che il Cagliari, hanno deciso di ritirare la maglia numero 13 che Astori era solito indossare in virtù della sua ammirazione per Alessandro Nesta. Astori ha ricevuto sepoltura nel cimitero di San Pellegrino Terme. 

Domenica 11 marzo, una maxi tela bianca, sulla quale era impressa la maglia viola numero 13 è stato posizionata al centro del campo prima dell’inizio della gara con la scritta “Capitano per sempre”.



Tutta la squadra, compreso lo staff tecnico, indossava la maglia numero 13, e si è posizionata al centro del campo per un abbraccio collettivo davanti ad un applauso di tutti i tifosi. I calciatori della squadra del Benevento, accolti da uno scrosciante applauso, hanno sospeso per qualche secondo, in segno di rispetto, il riscaldamento, applaudendo a loro volta gli avversari. Lo stadio Franchi era gremito in tutti i settori da tanti striscioni, tra cui quello esposto ai piedi della curva Fiesole, con scritto “ci sono uomini che non muoiono mai…ci sono storie tramandate in eterno…Buon viaggio capitano”.



Tutte le bandiere del Franchi sventolavano a mezz’asta, in tutti i settori. Migliaia di palloncini, bianchi e viola, sono stati fatti volare al termine del minuto di silenzio.



Al 13° il sostituto di Astori, che indossava la maglia numero 31 (il contrario del numero 13 e allo stesso tempo l’età del capitano), come per magia, ha fatto gol!!!! 

Noi giovani, di fronte a questi avvenimenti di morte improvvisa per i quali non vi è nessuna spiegazione logica (considerando che gli atleti vengono costantemente monitorati dai medici sportivi), rimaniamo sbalorditi e tristi.



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