.
La Società operaia di Squinzano, istituzione presente ed operante in città da oltre un secolo, ha organizzato la prima edizione del concorso Borsa di studio, invitando gli studenti delle classi terze della scuola media a sviluppare la seguente traccia: La mutualità del soccorso: valore fondante dell'umanesimo e della civiltà del lavoro.
Il 13 maggio scorso la giuria, dopo aver elogiato l'alto livello degli elaborati pervenuti, ha decretato vincitrici in ordine di premio, dal primo al terzo posto, le alunne:
1) Virginia Schipa
2) Lucia Tardio
3) Gaia Scigliuzzo
Grazie
a questo concorso abbiamo avuto la possibilità di esprimere i nostri
pensieri sulla solidarietà e sul volontariato. Eravamo molto
emozionate durante la premiazione e la consegna dei premi e non ci
aspettavamo di vincere. Siamo molto felici per questa bellissima
opportunità che la scuola e la società operaia ci hanno offerto e
ringraziamo tutti coloro che si sono impegnati per rendere questo
giorno fantastico!
(Virginia, Lucia e Gaia)
______________________
Elaborati
Elaborato di Virginia Schipa
Classe 3^A – Plesso “Carducci”
Docente tutor: prof.ssa Anna Panariti
La mutualità del soccorso non è solo un principio di ogni paese civile e democratico, ma è il valore che sta alla base dell’evoluzione umana e della civiltà del lavoro. La mutualità si esprime nelle varie associazioni; lo scopo principale è prestare reciproco aiuto e assistenza. Questa finalità la troviamo nelle associazioni operaie in Gran Bretagna del XIX secolo chiamate “Friendly Societies”, nelle “Associations Ouvriéres” in Francia e in Italia nelle “Società Di Mutuo Soccorso”. Il principio della mutualità volontaria è alla base delle istituzioni che migliorano l’intervento pubblico: ad esempio nell’assistenza sanitaria.
Come recita l’articolo 1 della nostra Costituzione: “L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro”. La questione del lavoro in tutta l’Europa ma soprattutto in Italia è finalizzata ad una convivenza economica-sociale pacifica che sia in grado di garantire il benessere di ogni essere umano. Infatti lo sviluppo di un paese si deve basare proprio sul lavoro. Tale sviluppo può avvenire anche attraverso una nuova cultura la quale potrebbe essere un’ottima soluzione alla povertà; così facendo questa “nuova società” potrebbe contenere: dignità, gratificazione ma soprattutto solidarietà. Occorre, dunque, una nuova morale che deve entrare nel mondo del lavoro. Nei tempi odierni un grande cambiamento può avvenire, non soltanto grazie ad influenze economiche-sociali, ma anche grazie a grandi trasformazioni naturali, religiose, democratiche e soprattutto culturali. Oggi la civiltà porta a far primeggiare L’ “io”. Tutto ciò però distrugge ogni forma di solidarietà o crescita sociale e porta anche a dittature o a governi sbagliati. Inoltre la società dovrebbe avere la capacità di inclusione sociale. Anche il Papa ha parlato in favore di una nuova cultura del lavoro soprattutto alla luce degli scenari di precarietà, scarso rispetto del lavoro e della dignità della persona. Ciò è dovuto alla completa autonomia dei mercati e della speculazione finanziaria che impone il primato del denaro sull’uomo. Come ha affermato il Santo Pontefice la risposta a questa deriva umana potrebbe essere in una riconquista del ruolo del lavoro dignitoso per tutti, dove le persone non siano considerate oggetti ma bensì soggetti in un’economia che ha un volto intelligente, capace e che produce sviluppo. Una nuova concezione del lavoro non è salutare per la persona stessa ma anche per il contesto lavorativo. Occorre intraprendere nuove politiche del lavoro spendibili per tutti: giovani, donne, extracomunitari, diversamente abili. Inoltre la ricchezza dev’essere equamente redistribuita per una maggiore per una maggiore giustizia sociale. Anche la solidarietà è un valore che caratterizza un paese che non lascia indietro nessuno ed è un valore per tutti: essa non è un sentimento di compassione ma la determinazione ferma e salda di impegnarsi per il bene comune. Per realizzarsi una persona ha bisogno di condividere i beni materiali ma anche spirituali perché aiutare fa bene non soltanto a chi riceve l’aiuto ma anche a chi lo fa: conviene, infatti, coltivare l’altruismo che nasce e cresce nell’adolescenza.
La solidarietà si manifesta in vari modi: collaborazione, aiuto a chi è in difficoltà, consapevolezza delle emergenze e darsi una mano. La Dichiarazione Dei Diritti Dell’Uomo e Del Cittadino del 1789 si riferisce all’articolo 1 che dice: “ tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti” e all’articolo 4 “ l’esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di questi stessi diritti”. La libertà di ciascuno di noi è costruita grazie a quella degli altri. Anche il volontariato, soprattutto quello giovanile, è una forma di solidarietà che nel nostro territorio ha un ruolo fondamentale. L’impegno sociale dei giovani segue strade diverse perché i giovani preferiscono organizzazioni meno strutturate. Fra le caratteristiche principali dell’impegno giovanile si aggiunge anche un forte interesse per l’educazione, la tutela dell’ambiente e della cultura. La condizione peggiore per i giovani italiani è, infatti, quella di rimanere inattivi senza mettersi alla prova sviluppando le proprie abilità e il proprio saper essere e fare. La maggioranza dei giovani italiani, per fortuna, ha molta volontà di essere attiva e partecipativa. Non incoraggiare questi ragazzi a compiere atti solidali per mancanza di attenzione pubblica o carenza di strumenti ma anche occasioni, porta a frustrazioni e demotivazioni oltre all’impoverimento di competenze umane e sociali. Occorre tenere vivo il principio della mutualità del soccorso, il valore della solidarietà, la bellezza del volontariato giovanile. Solo così potremmo dire che nessuno è rimasto indietro e soprattutto solo.
_____________________________
Elaborato di Lucia Caterina Tardio
La mutualità del soccorso non è solo un principio di ogni paese civile e democratico, ma è il valore che sta alla base dell’evoluzione umana e della civiltà del lavoro. La mutualità si esprime nelle varie associazioni; lo scopo principale è prestare reciproco aiuto e assistenza. Questa finalità la troviamo nelle associazioni operaie in Gran Bretagna del XIX secolo chiamate “Friendly Societies”, nelle “Associations Ouvriéres” in Francia e in Italia nelle “Società Di Mutuo Soccorso”. Il principio della mutualità volontaria è alla base delle istituzioni che migliorano l’intervento pubblico: ad esempio nell’assistenza sanitaria.
Come recita l’articolo 1 della nostra Costituzione: “L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro”. La questione del lavoro in tutta l’Europa ma soprattutto in Italia è finalizzata ad una convivenza economica-sociale pacifica che sia in grado di garantire il benessere di ogni essere umano. Infatti lo sviluppo di un paese si deve basare proprio sul lavoro. Tale sviluppo può avvenire anche attraverso una nuova cultura la quale potrebbe essere un’ottima soluzione alla povertà; così facendo questa “nuova società” potrebbe contenere: dignità, gratificazione ma soprattutto solidarietà. Occorre, dunque, una nuova morale che deve entrare nel mondo del lavoro. Nei tempi odierni un grande cambiamento può avvenire, non soltanto grazie ad influenze economiche-sociali, ma anche grazie a grandi trasformazioni naturali, religiose, democratiche e soprattutto culturali. Oggi la civiltà porta a far primeggiare L’ “io”. Tutto ciò però distrugge ogni forma di solidarietà o crescita sociale e porta anche a dittature o a governi sbagliati. Inoltre la società dovrebbe avere la capacità di inclusione sociale. Anche il Papa ha parlato in favore di una nuova cultura del lavoro soprattutto alla luce degli scenari di precarietà, scarso rispetto del lavoro e della dignità della persona. Ciò è dovuto alla completa autonomia dei mercati e della speculazione finanziaria che impone il primato del denaro sull’uomo. Come ha affermato il Santo Pontefice la risposta a questa deriva umana potrebbe essere in una riconquista del ruolo del lavoro dignitoso per tutti, dove le persone non siano considerate oggetti ma bensì soggetti in un’economia che ha un volto intelligente, capace e che produce sviluppo. Una nuova concezione del lavoro non è salutare per la persona stessa ma anche per il contesto lavorativo. Occorre intraprendere nuove politiche del lavoro spendibili per tutti: giovani, donne, extracomunitari, diversamente abili. Inoltre la ricchezza dev’essere equamente redistribuita per una maggiore per una maggiore giustizia sociale. Anche la solidarietà è un valore che caratterizza un paese che non lascia indietro nessuno ed è un valore per tutti: essa non è un sentimento di compassione ma la determinazione ferma e salda di impegnarsi per il bene comune. Per realizzarsi una persona ha bisogno di condividere i beni materiali ma anche spirituali perché aiutare fa bene non soltanto a chi riceve l’aiuto ma anche a chi lo fa: conviene, infatti, coltivare l’altruismo che nasce e cresce nell’adolescenza.
La solidarietà si manifesta in vari modi: collaborazione, aiuto a chi è in difficoltà, consapevolezza delle emergenze e darsi una mano. La Dichiarazione Dei Diritti Dell’Uomo e Del Cittadino del 1789 si riferisce all’articolo 1 che dice: “ tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti” e all’articolo 4 “ l’esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di questi stessi diritti”. La libertà di ciascuno di noi è costruita grazie a quella degli altri. Anche il volontariato, soprattutto quello giovanile, è una forma di solidarietà che nel nostro territorio ha un ruolo fondamentale. L’impegno sociale dei giovani segue strade diverse perché i giovani preferiscono organizzazioni meno strutturate. Fra le caratteristiche principali dell’impegno giovanile si aggiunge anche un forte interesse per l’educazione, la tutela dell’ambiente e della cultura. La condizione peggiore per i giovani italiani è, infatti, quella di rimanere inattivi senza mettersi alla prova sviluppando le proprie abilità e il proprio saper essere e fare. La maggioranza dei giovani italiani, per fortuna, ha molta volontà di essere attiva e partecipativa. Non incoraggiare questi ragazzi a compiere atti solidali per mancanza di attenzione pubblica o carenza di strumenti ma anche occasioni, porta a frustrazioni e demotivazioni oltre all’impoverimento di competenze umane e sociali. Occorre tenere vivo il principio della mutualità del soccorso, il valore della solidarietà, la bellezza del volontariato giovanile. Solo così potremmo dire che nessuno è rimasto indietro e soprattutto solo.
_____________________________
Elaborato di Lucia Caterina Tardio
Classe 3^A – Plesso “G. Abbate”
Docente tutor: prof.ssa Flavia Stefanizzi
Non siamo soli e mai dovremo esserlo!
Mi piace aprire quest’elaborato soffermandomi su un principio fondamentale, su un ideale che deve illuminare e animare le vite di tutti, ossia l’importanza dello scambio, dell’aiuto reciproco, sul valore della solidarietà intesa come la più alta forma di ricchezza interiore.
Sin dalle sue origini l’uomo, a tutti i livelli, ha sperimentato la gioia del donare e la gratificazione del soccorso fornito in un momento di difficoltà, immedesimandosi nelle necessità altrui, fino a formalizzare questo valore etico nella nostra Costituzione. A tal proposito l’art. 45 afferma:
“La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità. La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell'artigianato.” (Art. 45, Costituzione Italiana.)
Come sancisce la Costituzione nell’articolo 45, la mutualità è sempre e comunque promossa. Essa ha come scopo l’aiuto reciproco, l’avvicinarsi con sensibilità a situazioni che richiedono collaborazione e aiuto vicendevole. Tutto ciò deve essere compiuto senza un secondo fine o un tornaconto da parte del “benefattore” e se quest’impegno comporta anche l’utilizzo di mezzi particolarmente efficaci, ben venga! La Repubblica li riconoscerà e li promuoverà.
Un esempio di mutualismo sono le Società Operaie di Mutuo Soccorso, nate e diffuse in Italia durante la seconda metà dell’800. In esse artigiani, operai e professionisti erano accomunati dagli ideali di socialità e reciproco scambio, ciascuno al servizio dell’altro, volti a migliorare le condizioni di vita degli associati e della popolazione locale, a seconda delle proprie capacità e competenze. Esse offrivano così servizi, momenti di formazione lavorativa ed occasioni ricreative e sociali. Il mutualismo si sviluppò quindi proprio in risposta alla nascita di nuovi bisogni e necessità per i lavoratori, che si trovavano ad affrontare situazioni diverse o periodi delicati di scioperi ed agitazioni. Il mutuo soccorso rappresentava quindi quello strumento di libertà in grado di conferire l’autonomia necessaria agli operai per poter far sentire la propria voce e migliorare le condizioni di tutti.
Oggi le Società Operaie presenti sul territorio nazionale hanno subito delle naturali evoluzioni legale alla realtà territoriale e ad esigenze di adeguamento ai mutamenti sociali e istituzionali, cercando comunque di mantenere vivi quegli ideali originari e fondativi che si basano sulla mutualità e la condivisione e soprattutto mantenendo la caratteristica del no-profit.
Al di là del servizio di mutualismo che offrono queste particolari associazioni, il concetto di mutualità del soccorso, oggigiorno, è un valore che si sta estinguendo. Viviamo ormai in una società povera di grandi ideali e in cui “Aiuto reciproco” e “Solidarietà” sembrano chimere. Ciò accade soprattutto tra noi giovani, poiché questa continua ed eccessiva ricerca del piacere per le cose materiali, che ci impone la società odierna, ci distoglie dai valori autentici quali la famiglia, gli amici ed ai concetti ad essi legati.
È necessario quindi un maggiore impegno da parte della comunità, ossia da parte di noi tutti, al fine di offrire tutta la nostra disponibilità e cercare di soddisfare in modo esaustivo le richieste di aiuto ad ogni livello. Dobbiamo pensare che l’altro è un arricchimento e, oltre a far del bene, facciamo principalmente il nostro bene perché consapevoli di averci messo il cuore, l’impegno e l’anima in quella determinata attività.
La mutualità riesce ad abbattere anche le barriere della diversità, facendo convergere le sue attenzioni sugli interessi e sui problemi dei singoli cittadini, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione politica, di condizioni personali e sociali. È quindi suo compito quello di aiutare qualsiasi cittadino in situazioni economiche-sociali critiche, che viene emarginato e che non può collaborare attivamente allo sviluppo della società a causa di condizioni familiari sfavorevoli.
È sempre stato nell’indole umana aiutare il prossimo e cercare di far del bene, porgere un aiuto soprattutto nel momento del bisogno. Talvolta, però, dietro a qualche gesto di solidarietà si nascondono secondi fini, illudendosi di essere poi ricambiati per un atto che alla fine non è nemmeno compiuto con il cuore.
Il mutuo soccorso, quindi, combatte proprio questo costume, lotta contro ogni ipocrisia, cercando di infondere nell’uomo la consapevolezza che, donando e dando voce all’umanità che è insita in noi, si riceve in cambio molto di più, un dono sicuramente più grande, ossia si tocca con mano la felicità di colui che avrà ricevuto un aiuto. Costui avrà di noi una bella immagine, pura ed eterea, senza averne invece una negativa ed egoistica.
Anche tra noi ragazzi, però, capita di essere poco sensibili al valore della solidarietà, con l’aggravante che la maggior parte di noi ha moltissimi pregiudizi sugli altri. Si tende spesso a considerare o etichettare qualcuno in base al modo di vestire, all’estrazione sociale, all’aspetto fisico, alla bellezza, alla famiglia di provenienza, traendo delle conclusioni affrettate e, la maggior parte delle volte, errate.
I valori etici del mutualismo, della solidarietà, dell’aiuto reciproco tendono a scardinare proprio questo atteggiamento imperante, sterile e vuoto, puntando sull’importanza di ogni atto d’amore che deve essere compiuto con tutta la semplicità e la sincerità possibili. Sono proprio i gesti rari, unici, fatti con il cuore quelli che ci danno la misura della grandezza e dell’umiltà di chi è capace di ragionare con la propria testa, di chi non si fa influenzare dalla massa, di chi vuole solo e soltanto aiutare il suo prossimo.
Come si suol dire, “L’UNIONE FA LA FORZA!”.
Si può concludere dicendo che oggi bisogna diffondere al meglio questi ideali, proprio perché magari poco conosciuti e poco applicati. Fare il bene altrui è quindi una fonte incommensurabile di gratificazione per chi riceve aiuto e per chi invece lo dona, arricchendo il proprio animo di esperienze positive ed ineguagliabili. Ciò che conta è il calore umano che lascia sempre dietro di sé una preziosissima scia, ossia la speranza in un mondo migliore!
_____________________________
_____________________________
Elaborato di Gaia Scigliuzzo
Classe 3^C – Plesso “Carducci”
Docente tutor: prof.ssa Donatina Guerrieri
La solidarietà è un valore antico, infatti già nella civiltà latina si parlava di ‘’humanitas’’. La humanitas si basava sulla filantropia, termine che indica appunto, l’insieme degli ideali di comprensione, assistenza e cura benevola tra gli uomini. Le società di mutuo soccorso sono state una delle prime forme di solidarietà della classe lavoratrice. Sono istituzioni di volontari tutt’ora esistenti, note per fornire aiuto in situazioni difficili, come incidenti sul lavoro, perdita del posto o malattia. In quanto costituite da volontari, queste associazioni, agiscono senza fini di lucro o di arricchimento individuale e si basano sul principio dell’aiuto reciproco; d’altronde l’espressione ‘’mutuo soccorso’’ richiama l’aggettivo ‘’mutus’’ che significa ‘’reciproco, scambievole’’. Il mutuo soccorso, però, non è da intendersi solo come supporto o aiuto nel momento del bisogno, ma anche come strumento di libertà in grado di dare l’autonomia necessaria agli operai. Oltre alle istituzioni che si occupano dei bisogni e delle necessità della civiltà del lavoro, esistono anche associazioni di volontari che intervengono a beneficio dell’intera collettività con lo scopo di garantire i diritti di tutti. Il volontariato è un’attività che può praticare chiunque; è sufficiente ma soprattutto indispensabile essere spinti e motivati da un sentimento spontaneo di collaborazione e amore per l’uomo e da uno spirito di appartenenza, non solo alla comunità ma al genere umano. Alcune di queste associazioni sono: la Protezione Civile, la Caritas, le organizzazioni che si danno da fare per portare sorrisi ai bambini malati e conforto agli anziani che vivono da soli. Tutte queste istituzioni sono molto importanti perché ogni giorno condividono rischi, responsabilità e vengono incontro ai bisogni delle persone con iniziative di sostegno morale e materiale. Oggi si sente parlare di volontariato, ma spesso i giovani restano indifferenti a quest’esperienza in quanto pensano di non avere il tempo e le capacità necessarie, quando anche solo un sorriso può essere fondamentale. La società attutale è particolarmente individualista e pensa che dietro a quello che offre debba esserci necessariamente un guadagno, senza pensare che queste esperienze generano affetto, amore e riconoscenza. Considero la solidarietà come un valore fondamentale che deve dominare la vita dell’uomo. La ‘’humanitas’’ non fu un dono degli dei per i Romani, ma fu una faticosa conquista, dunque ritengo che ci si debba costantemente impegnare ad assumere un atteggiamento umanitario verso gli altri, inoltre a pare mio il rispetto e la generosità sono due valori alla base dei rapporti umani. D’altronde all’uomo che soffre non resta altro che il conforto e il sostegno degli altri uomini. Infine, concludo affermando che l’uomo è un essere straordinario quando si comporta come tale.
La solidarietà è un valore antico, infatti già nella civiltà latina si parlava di ‘’humanitas’’. La humanitas si basava sulla filantropia, termine che indica appunto, l’insieme degli ideali di comprensione, assistenza e cura benevola tra gli uomini. Le società di mutuo soccorso sono state una delle prime forme di solidarietà della classe lavoratrice. Sono istituzioni di volontari tutt’ora esistenti, note per fornire aiuto in situazioni difficili, come incidenti sul lavoro, perdita del posto o malattia. In quanto costituite da volontari, queste associazioni, agiscono senza fini di lucro o di arricchimento individuale e si basano sul principio dell’aiuto reciproco; d’altronde l’espressione ‘’mutuo soccorso’’ richiama l’aggettivo ‘’mutus’’ che significa ‘’reciproco, scambievole’’. Il mutuo soccorso, però, non è da intendersi solo come supporto o aiuto nel momento del bisogno, ma anche come strumento di libertà in grado di dare l’autonomia necessaria agli operai. Oltre alle istituzioni che si occupano dei bisogni e delle necessità della civiltà del lavoro, esistono anche associazioni di volontari che intervengono a beneficio dell’intera collettività con lo scopo di garantire i diritti di tutti. Il volontariato è un’attività che può praticare chiunque; è sufficiente ma soprattutto indispensabile essere spinti e motivati da un sentimento spontaneo di collaborazione e amore per l’uomo e da uno spirito di appartenenza, non solo alla comunità ma al genere umano. Alcune di queste associazioni sono: la Protezione Civile, la Caritas, le organizzazioni che si danno da fare per portare sorrisi ai bambini malati e conforto agli anziani che vivono da soli. Tutte queste istituzioni sono molto importanti perché ogni giorno condividono rischi, responsabilità e vengono incontro ai bisogni delle persone con iniziative di sostegno morale e materiale. Oggi si sente parlare di volontariato, ma spesso i giovani restano indifferenti a quest’esperienza in quanto pensano di non avere il tempo e le capacità necessarie, quando anche solo un sorriso può essere fondamentale. La società attutale è particolarmente individualista e pensa che dietro a quello che offre debba esserci necessariamente un guadagno, senza pensare che queste esperienze generano affetto, amore e riconoscenza. Considero la solidarietà come un valore fondamentale che deve dominare la vita dell’uomo. La ‘’humanitas’’ non fu un dono degli dei per i Romani, ma fu una faticosa conquista, dunque ritengo che ci si debba costantemente impegnare ad assumere un atteggiamento umanitario verso gli altri, inoltre a pare mio il rispetto e la generosità sono due valori alla base dei rapporti umani. D’altronde all’uomo che soffre non resta altro che il conforto e il sostegno degli altri uomini. Infine, concludo affermando che l’uomo è un essere straordinario quando si comporta come tale.
.
Nessun commento:
Posta un commento