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di Emily Blasi (classe 3^ A, plesso "G. Abbate")
Docente tutor e referente del concorso: prof.ssa Valentina Malandugno
Il 10 Marzo, presso l’Hotel Nikolaus di Bari, si è svolta la cerimonia conclusiva distrettuale del concorso ‘Un poster per la pace’.
Ad accompagnarmi vi era la delegazione dei Lions di Copertino, le professoresse Valentina Malandugno e Maria Rosaria Quarta e la mia famiglia.
Gremita la sala cerimonie dell’hotel dove sono stati convocati tutti i partecipanti vincitori del Distretto, ovvero il 1° classificato e gli altri 12 giunti al 2° posto ex aequo, tra i quali anche il mio.
Un ampio corridoio conteneva tutti i coloratissimi poster, esposti e ammirati da tutti i presenti. L’organizzazione ha curato un meraviglioso calendario che accorpa tutti i disegni premiati.
La cerimonia si è aperta con i toni solenni di canti di un coro di voci bianche, seguiti dalla presentazione del concorso e dei suoi nobili obiettivi.
Il concorso internazionale coinvolge i ragazzi della scuola media di quasi 100 paesi, da oltre 25 anni, invitandoli ad esprimere la loro visione della pace e della solidarietà.
I Lions sottolineano il loro stretto rapporto con la scuola, su cui occorre investire per creare nei giovani quella sensibilità e responsabilità che si opponga all’odio, che genera le guerre, e imbocchi la strada della giustizia, la sola che può portare alla pace e alla solidarietà. Insomma, iniziative come questo concorso, mirano a formare un cittadino responsabile, che sappia essere solidale, creatore di pace e amore, propugnatore di un mondo nuovo. I giovani sono quindi la speranza di un mondo di pace.
Dopo questa introduzione, è avvenuta la premiazione vera e propria.
I poster sono stati giudicati in base a criteri di originalità, merito artistico ed espressività del tema.
La commissione, presieduta dal Governatore Dott. Pasquale Di Ciommo, in riferimento al mio poster denominato ‘Omaggio alla clownterapia’, ha espresso il seguente giudizio:
“Affidato all’apprezzabilissima iniziativa della clownterapia, il messaggio di solidarietà che va oltre ogni possibile aiuto materiale ma che intende rivolgersi a quella imponderabile sfera emozionale che alberga nell’animo.
Bambini malati, spesso purtroppo portatori di mali incurabili, a cui la vita toglie la quotidianità di ore gioiose, conoscono il grigiore di una vita inadeguata, soffrono, piangono, non per capriccio ma per sofferenza. Ad illuminare con il sole di un sorriso, dottori dotati di quella eccelsa sensibilità che nobilita il loro compito sociale, svestiti del loro camice bianco, si improvvisano clown. Muniti di tutti gli strumenti necessari, concedono uno spettacolo esilarante tale da allontanare per un po’, l’ombra dell’incognita.
Il costrutto grafico denota grande sensibilità nella scelta dei contenuti espressi con notevole capacità comunicativa”.
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