Spettacolo teatrale a cura di V. Serratì
di Gravili Gaia 3^A, Giangrande Sofia 3^B, Pichierri Vittoria 3^D (plesso G.Abbate); Bruno Sara e Ippolito Federica 3^B (plesso G. Carducci)
Tutor: Pecere Barbara, Miglietta Maria Assunta, Mero Margherita
Venerdì 22 dicembre 2017 le classi terze dell’Istituto Comprensivo di Squinzano, accompagnate dai rispettivi docenti, si sono recate presso il Laboratorio delle Politiche Giovanili per assistere allo spettacolo “Io sono la Costituzione” di Vincenzo Serratì, nel quale si intrecciano musica, danza, teatro e letteratura. Il fulcro dello spettacolo è stato la Costituzione: l’insieme delle leggi fondamentali che regolano uno Stato. La prima Costituzione che ha avuto l’Italia è stata lo Statuto Albertino, concesso da Carlo Alberto di Savoia. Quando, nel 1861, si è formato il Regno d’Italia, lo Statuto Albertino è divenuto la Carta Costituzionale del nuovo Stato ma, nel 1925, è stato profondamente modificato dalle leggi fascistissime di Mussolini, a causa della sua facile flessibilità. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stato abbattuto il partito fascista e il 2 giugno 1946 si è avuto il primo Referendum nel quale gli italiani hanno scelto la Repubblica; contemporaneamente è stata votata l’Assemblea Costituente e il 1 gennaio 1948 è entrata in vigore la Costituzione Italiana.
I principali padri costituenti sono:
Nilde Iotti: è stata la prima donna in Italia nominata Presidente della Camera dei Deputati. Dopo la Liberazione la Iotti è segretaria dell'Unione Donne Italiane. Nel 1948, viene eletta per la prima volta alla Camera dei deputati e nel 1955 è la prima firmataria di una proposta di legge per istituire una pensione e un’assicurazione per le casalinghe. Il 29 giugno 1979 è eletta Presidente della Camera.
Piero Calamandrei: ha partecipato da volontario alla guerra 1915-18 come ufficiale di Fanteria. L'avvento del fascismo lo ha portato ad impegnarsi contro la dittatura. Nel 1942 è stato tra i fondatori del Partito d'Azione. Dopo la Liberazione, Piero Calamandrei viene nominato membro della Consulta nazionale e dell'Assemblea Costituente in rappresentanza del Partito d'Azione. Quando il PdA si è sciolto, è entrato a far parte del Partito socialdemocratico, per il quale è stato eletto deputato nel 1948.
Sandro Pertini: ha partecipato alla prima guerra mondiale. Nel 1926 è condannato a cinque anni di confino. Tornato libero nell'agosto 1943, è entrato a far parte del primo esecutivo del Partito socialista. Catturato dalla SS, è stato condannato a morte. E' stato eletto Presidente della Repubblica l'8 luglio 1978. Ha prestato giuramento il giorno successivo. Ha rassegnato le dimissioni il 29 giugno 1985: è divenuto Senatore a vita quale ex Presidente della Repubblica ed è deceduto il 24 febbraio 1990.
Aldo Moro: protagonista di primo piano della storia politica del Novecento, viene ricordato come uno dei più insigni statisti d'Italia. Moro si è appassionato agli studi giuridici che ha proseguito dopo la Laurea in Giurisprudenza, con attività di ricerca e pubblicazioni. Eletto nel 1946 all'Assemblea Costituente e chiamato a redigere il testo costituzionale, in pochi anni si è trovato a ricoprire incarichi sempre più rilevanti, come quelli di ministro di Grazia e Giustizia nel 1955 e ministro della Pubblica Istruzione nel 1957. E' stato presidente del Consiglio dal 1963 al 1968 e dal 1974 al 1976.
Lo spettacolo era strutturato in cinque parti; nella prima è stato trattato l’argomento dell’immigrazione e del diritto di asilo, trattato dall’articolo 10 della Costituzione. Esso ci è stato introdotto con la storia di Samia, una giovane somala di Mogadiscio che aveva la passione per lo sport e che ha partecipato alle Olimpiadi rappresentando il suo paese, nonostante i principi del fondamentalismo islamico glielo impedissero. Nel maggio 2008 ha vinto i campionati africani di atletica leggera, è arrivata anche a Londra, ma il suo sogno è stato infranto il 2 Aprile 2012, quando è morta annegata durante il viaggio verso Lampedusa per sfuggire alla guerra.
Nella seconda parte è stato preso in considerazione l’argomento della violenza sulla donna. La Costituzione non ammette discriminazioni nei confronti di nessuno, tutti i cittadini infatti sono uguali davanti alla legge (art. 3); inoltre la donna lavoratrice ha gli stessi diritti che spettano ad un normale lavoratore e le deve essere consentito di svolgere la sua normale attività di madre e casalinga (art.37); le donne devono avere il diritto di votare, come sancisce l’articolo 48, mentre il 117 sostiene la parità di sesso tra uomini e donne nelle cariche elettive.
Nella terza parte è stato trattato l’argomento della libertà, come stabiliscono gli articoli 13 e 15: la libertà personale e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione, sono inviolabili. I cittadini hanno inoltre diritto di riunirsi pacificamente senza il bisogno di armi (art. 17) e di professare la propria religione e in caso diffonderla (art. 19). E’ chiaro che l’uomo ha il diritto di manifestare pubblicamente le sue idee (art. 21). In quest’ambito ricordiamo Voltaire, il quale afferma che ognuno può combattere per le proprie idee, liberamente. E' stata poi citata una frase del politico Sandro Pertini: "LOTTATE PER LE VOSTRE LIBERTA' E PER I VOSTRI DIRITTI".
Nella quarta parte si è parlato del diritto alla salute che, come sancisce l’articolo 32, dalla Costituzione è considerato un diritto fondamentale dell'individuo e di interese della colletività (come affermano Piero Calamandrei e Aldo Moro). Recentemente in Italia il Parlamento ha approvato la legge sul biotestamento (approfondisci) dando ai malati terminali la possibilità di scegliere per una morte “dolce”. Collegato a ciò abbiamo assistito alla visione di un video che trattava il diritto alla morte come diritto umano che è necessario riconoscere per decidere COME, SE, QUANDO e DOVE morire.
Nella quinta parte è stato trattato l’argomento del lavoro, come è dichiarato nell’articolo 1. L’Italia, una e indivisibile, è una Repubblica governata da tutti, che considera il lavoro, il valore fondamentale di ogni cittadino. Il potere spetta ai cittadini ma essi devono rispettare e attuare le leggi della Costituzione. La ruota dentata del nostro emblema, infatti, è rappresentata dalla possibilità di lavorare e studiare. Anche l’articolo 4 fa riferimento al lavoro: la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Personalmente pensiamo sia stata un’esperienza altamente didattica e interessante perché si è reso attuale e comprensibile ai ragazzi un tema pesante e difficile da capire come quello della Costituzione. Inoltre crediamo che sia stato uno spettacolo utile per smuovere le coscienze di ognuno di noi e spingerci a rispettare la nostra Carta Costituzionale.
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