di Marco Perrone (classe 2 A, plesso "G. Carducci") e Alessio Pierri (classe 2 A, plesso "G. Abbate")
Docenti tutor: Barbara Pecere e Albino Vergari
Lo scorso 4 Dicembre noi alunni delle classi seconde dell’Istituto Comprensivo di Squinzano abbiamo partecipato ad un incontro presso il Laboratorio Urbano per le Politiche Giovanili organizzato dalla nostra scuola per approfondire il tema della violenza sulle donne, in particolare per analizzare l’operato dell’associazione antiviolenza “Renata Fonte”.
Erano presenti, oltre a noi alunni e ai professori, anche il sindaco Mino Miccoli, il vicesindaco Andrea Pulli, l’assessore ai servizi sociali Vincenzo Vespucci e la Dirigente Scolastica G. Elvira Marra.
Quest’associazione è promotrice del progetto “Presidi di legalità” che coinvolge diversi paesi del nord Salento, compreso Squinzano. La dott.ssa Maria Luisa Toto, Presidente dell'Associazione, ci ha spiegato che il termine legalità non significa solo rispettare le leggi dello Stato, ma anche rispettare gli altri, ad esempio i nostri compagni di scuola; cercare, praticamente, di vivere in maniera rispettosa e corretta nella quotidianità.
L’associazione “Renata Fonte” è nata diciannove anni fa con lo scopo di dare una maggiore opportunità alla legalità del territorio.
La dottoressa Toto ci ha raccontato la storia di questa donna molto coraggiosa a cui è intitolata l’associazione, ovvero Renata Fonte: un’insegnante di Nardò appassionata di politica, tanto da diventare Assessore del Comune di Nardò. Durante il periodo del suo assessorato venne a conoscenza di un progetto di distruzione e cementificazione del territorio di Porto Selvaggio, una zona naturale boschiva della costa ionica. Lei, contraria alla devastazione del territorio, durante una riunione del Consiglio comunale, si oppose decisamente non firmando la delibera. Per questo motivo Renata Fonte subì umiliazioni di diverso genere. La sera del 31 marzo del 1984, nel dibattito del Consiglio comunale di Nardò, la Fonte venne offesa e provocata gravemente. Al termine dello scontro, mentre rientrava a casa venne uccisa da tre colpi di pistola alla nuca. I colpevoli vennero arrestati grazie alle testimonianze di un'altra donna.
Nel 2006 il Parco di Porto Selvaggio è stato dichiarato Parco Naturale Regionale e ospita una targa intitolata a Renata Fonte. Alla sua storia vengono dedicati quattro libri, un lungometraggio, una graphic-novel ed è inoltre in preparazione un lavoro teatrale.
Per ben 15 anni Renata Fonte è stata dimenticata, come se nulla fosse successo fino a quando con la nascita dell’associazione “Donne Insieme” è ritornato a vivere il suo ricordo. Lei sarebbe “ritornata a vivere”ogni qualvolta una donna della sua terra si fosse rivolta all'associazione a lei dedicata e l'associazione l’avrebbe aiutata.
La dott.ssa Maria Luisa Toto ci ha parlato inoltre del fenomeno del cyber-bullismo, una forma di violenza realizzata virtualmente, ma anche di altre violenze come quella fisica, sessuale, psicologica ed economica.
Queste violenze avvengono con un’alta percentuale anche tra le mura domestiche. Contro la violenza sulle donne è stata votata una legge: “Convenzione di Instanbul” approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011 (testo: pdf) ed è stata accettata da tutti i paesi membri della Comunità europea,e da questi stessi paesi deve essere applicata. Chi non la applica commette reato.
Le operatrici dell'associazione antiviolenza “Renata Fonte” sono psicologhe, avvocati, assistenti sociali, e verranno a scuola due volte al mese a sostegno di famiglie, genitori, insegnanti e anche alunni fornendo un supporto attivo grazie allo sportello “Presidi di Legalità”.
Quest’incontro ci è piaciuto tantissimo perché ci fa riflettere e ci insegna a capire quanto è importante rispettarsi reciprocamente.
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