Lo scorso 14 novembre 2017, la mia classe, insieme alle terze di tutto l'Istituto Comprensivo di Squinzano che ora unisce sia gli alunni della Scuola “G. Abbate” che della “G. Carducci”, ha potuto partecipare ai “Giochi Matematici 2017” organizzati dall'Università Bocconi di Milano, sotto la guida della responsabile dei giochi prof.ssa M. Assunta Pezzuto.
I “Giochi d'Autunno”, sono una competizione destinata agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado che, con una prova di circa 90 minuti devono cercare di risolvere i quesiti dal 5 al 12 della categoria C2, riservata agli alunni di terza media.
La tradizione dei “Campionati Internazionali dei Giochi Matematici” è lunghissima, basti pensare che l'edizione italiana dei Campionati del 2017 è stata la 24esima, con oltre 50.000 concorrenti suddivisi in circa 100 sedi su tutto il territorio nazionale.
Prima di partecipare alla gara vera e propria, ci siamo dovuti allenare e potenziare le nostre capacità intuitive grazie a degli incontri pomeridiani tenuti presso l'Istituto “G. Abbate”. L'allenamento consisteva nel dividerci in gruppi, formati da ragazzi di classi diverse; ogni gruppo doveva svolgere un certo numero di esercizi di matematica e di logica riguardanti prove di giochi matematici degli anni precedenti, per una durata di due ore. Ci siamo così trovati a lavorare con ragazzi che non conoscevamo o che conoscevamo solo di vista eppure il tempo è trascorso velocemente senza annoiarci perché è prevalsa la voglia di arrivare alla soluzione prima degli altri, unendoci ancora di più come gruppo.
Per gli appassionati di matematica e di logica, come me e i miei compagni, i giochi matematici sono l'occasione per dilettarsi e mettersi alla prova.... l'ansia è stata tanta, prima del test, ma grazie al sostegno morale delle nostre tutor: la prof.ssa A. Musarò e la prof.ssa M.R. Quarta, abbiamo capito che si può partecipare, non per vincere ma per mettersi in gioco!!!
I Giochi Matematici in fin dei conti sono una sfida per cui non è necessaria la conoscenza di nessuna formula e di nessun teorema particolarmente complicato ma occorre invece una voglia matta di giocare, un pizzico di fantasia e intuito che ci fa capire che un problema apparentemente complicato è in realtà più semplice di quello che si poteva prevedere.
Il modo divertente in cui il quesito viene proposto suscita curiosità e voglia di fermarsi a pensare. La soluzione alla fine sorprende sempre per la sua inaspettata semplicità.
Insomma un'esperienza analoga a quella dello studio di Matematica.
Lucia Tardio e i ragazzi dei Giochi Matematici.
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