lunedì 13 novembre 2017

Caro diario...

di Giorgio Ingrosso (classe II E, plesso "G. Abbate")

Docente tutor: prof.ssa Assunta Miglietta


30 ottobre 2017

Caro diario,

oggi è la prima volta che confesso i miei sentimenti verso il mio padrone. Vorrei presentarmi: sono un peluche e quando schiacci il mio pancino, mi metto a cantare: so tutte le vocali, sai? Ho il pelo color giallo, una magliettina rossa e i pantaloncini azzurri come il colore dei miei occhi. La prima volta che ho provato un affetto smisurato nei confronti del mio padrone è stato quando nel negozio pieno di tanti peluche ha scelto me. Sinceramente non saprei dirti perché mi ha scelto, forse per i colori che lo hanno affascinato o per la voce che per lui era una dolce melodia. Quando con il suo piccolo ditino ha indicato me, il mio cuore di pezza ha iniziato a battere fortissimo. Quando Giorgio era piccolo, mi strapazzava e a volte mi trattava male, però, confesso che a me piaceva tantissimo perché vedere un bambino che è felice grazie solo a dei piccoli suoni, vi assicuro che è una sensazione fantastica. Quanto ci siamo divertiti insieme! Quante ne abbiamo combinate! Ma poi, man mano che cresceva mi considerava sempre meno e dal migliore compagno di giochi sono diventato un nulla. Ormai mi trascura, non mi guarda, per lui non esisto più… Mi mancano quei momenti, mi manca quel bambino che batteva le mani e con il suo sorriso era in grado di cambiare la mia giornata però ancora adesso ci sono dei momenti che mi rendono felice: quando le sue cugine mi toccano lui è sempre pronto a proteggermi. Vorrei tornare indietro perché ero l’idolo del mio padrone mi amava e invece adesso non valgo quasi niente. Adesso guarda solo il suo telefono! Sono molto geloso e se potessi parlare gliene direi quattro. Io l’ho visto crescere, sono un componente della sua famiglia, mentre quel telefono solo da pochissimo è entrato a far parte della sua vita: certe volte ho una gran voglia di farlo in mille pezzi! Adesso è sua madre la persona che si prende cura di me: mi spolvera e mi copre con cuscini coperte e tante altre cose che mi nascondono. Caro diario ormai so che non torneranno mai quei momenti e a me dispiace ma non posso farci nulla, non posso fermare il tempo e impedire a Giorgio di diventare grande! Però, che bello che sarebbe se ciò fosse possibile…
Ciao diario, ti ringrazio per aver ascoltato lo sfogo di un pupazzo, ora torno tra le coperte, i cuscini e i giochi di una volta…



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